23. Per conservare la sana tradizione e aprire nondimeno la via ad un legittimo progresso, la revisione delle singole parti della liturgia deve essere sempre preceduta da un'accurata investigazione teologica, storica e pastorale. Inoltre devono essere prese in considerazione sia le leggi generali della struttura e dello spirito della liturgia, sia l'esperienza derivante dalle più recenti riforme liturgiche e dagli indulti qua e là concessi. Infine non si introducano innovazioni se non quando lo richieda una vera e accertata utilità della Chiesa, e con l'avvertenza che le nuove forme scaturiscano organicamente, in qualche maniera, da quelle già esistenti. Si evitino anche, per quanto è possibile, notevoli differenze di riti tra regioni confinanti.
Le adozioni tra innovazioni e dogmi pdf
Egli in primo luogo allargò il collegio cardinalizio, con l'inserimento di figure che, in modo diverso, erano favorevoli a una riforma cattolica (come Reginald Pole, Giovanni Gerolamo Morone o i più moderati Gasparo Contarini e Giovanni Pietro Carafa); nel 1537 convocò quindi prima a Mantova e poi l'anno successivo, nel 1538 a Vicenza un'assemblea di tutti i vescovi, abati e di numerosi principi dell'Impero, ma senza ottenere alcun effetto (a causa del conflitto tra Francesco I e Carlo V). Vi erano inoltre differenze di vedute riguardo alle motivazioni e agli scopi del concilio: se Carlo V auspicava la ricomposizione dello scisma protestante, per il papato l'obiettivo era un chiarimento in materia di dogmi e di dottrina, mentre per i riformati era l'attacco dell'autorità del papa stesso[3].
Nella VII sessione venne infine ribadita la dottrina generale dei sette sacramenti, ritenuti istituiti da Gesù Cristo ed efficaci indipendentemente dalla loro esecuzione (ex opere operato). Vennero quindi esaminati nel dettaglio i sacramenti del battesimo e della confermazione. Di rilievo la figura di Luigi Bardone, teologo pavese, che presentò i nuovi dogmi a Carlo V. I lavori vennero quindi interrotti per via dei contrasti tra Paolo III e l'imperatore Carlo V. 2ff7e9595c
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